Come essere conformi alla Tassonomia UE?

Lucile Ouf
Date19 Maggio 2022

Con l’obiettivo di rispondere  all’emergenza climatica e alla sfida di raggiungere emissioni zero entro il 2050, la Commissione Europea lavora ormai da qualche anno ad un pacchetto di misure parte del programma Sustainable finance, con l’obiettivo di riformare il sistema finanziario europeo e fornire ai principali attori finanziari gli strumenti adatti al fine di aumentare gli investimenti verso un’economia sostenibile, ha deciso di far leva sulla finanza sostenibile per conseguire i propri propositi.

Due sono le iniziative che coinvolgono da vicino il settore immobiliare europeo:  il regolamento SFDR, la cui prima fase è entrata in vigore nel marzo 2021, e la Tassonomia UE, che inizierà ad essere applicata quest’anno.

Che cos’è il regolamento SFDR?

Il regolamento SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) ha l’obiettivo di apportare maggiore trasparenza in materia di responsabilità sociale e ambientale per i mercati finanziari, e a limitare il cosiddetto “greenwashing”. Mira altresì a garantire la comparabilità dei prodotti e a dirigere il flusso di capitale privato verso investimenti più sostenibili.

Il regolamento SFDR classifica i prodotti finanziari in 3 categorie in funzione delle loro caratteristiche di sostenibilità:

  • I prodotti dell’articolo 6  sono quelli che non hanno un obiettivo di sostenibilità
  • I prodotti “light green” disciplinati dall’articolo 8 sono quelli che incorporano delle caratteristiche ambientali e/o sociali, come il monitoraggio del consumo energetico o delle emissioni di gas serra.
  • I prodotti “dark green” disciplinati dall’articolo 9 sono quelli che dimostrano un obiettivo d’investimento sostenibile, come la riduzione delle emissioni di gas serra in linea con l’accordo di Parigi.

Per i prodotti di cui agli articoli 8 e 9, sarà necessario pubblicare la “green share” del prodotto, in altre parole, la misura in cui è allineato con la Tassonomia come parte delle attività di rendicontazione annuale.

Leggi anche: Regolamento SFDR: migliorate la tracciabilità ESG dei vostri asset immobiliari

E la Tassonomia?

La Tassonomia è uno strumento potente che offre a tutti gli stakeholder, in particolare agli attori finanziari, una ‘lingua’ comune per la comprensione delle attività economiche che possono considerarsi sostenibile. Al momento, classifica le attività economiche in base alle loro esternalità ambientali e misura l’impatto delle stesse su 6 obiettivi ambientali utilizzando dei criteri prestabiliti, così come delle soglie minime di performance per caratterizzare le attività come “green“.
Il TEG (Technical Expert Group), un gruppo di 35 esperti nominati dalla Commissione europea, ha pubblicato una prima versione della Tassonomia europea centrata sui primi due obiettivi legati al clima. Questi criteri, riguardanti gli obiettivi di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, sono stati formalizzati il 7 gennaio 2021, e implementati a partire dal 1° gennaio 2022, con riferimento all’anno finanziario 2022. Il secondo atto delegato, riguardante gli altri quattro obiettivi ambientali (economia circolare, biodiversità, tutela delle risorse idriche e prevenzione della contaminazione) verrà adottato nell’arco del 2022

Focus sul clima per il settore immobiliare

Per quanto riguarda il settore immobiliare e l’edilizia, sono state prese in considerazione diverse attività, tra cui costruzione, ristrutturazione, acquisizione e gestione di edifici e misure individuali. Queste attività hanno criteri specifici per l’allineamento con la Tassonomia sull’obiettivo di mitigazione del cambiamento climatico:

Mentre per l’acquisizione e la gestione di immobili, i criteri della Tassonomia sono i seguenti:

  •  Gli edifici costruiti prima del 2021 dovranno dimostrare un certificato di prestazione energetica pari ad “A” (100 kWh/m2/anno) o rientrare tra il 15% di edifici più efficienti dal punto di vista energetico nel proprio contesto urbano di riferimento. 
  •  Gli edifici costruiti dopo il 2021 dovranno dimostrare un consumo energetico inferiore di almeno il 10% rispetto agli standard NZEB (Nearly Zero Energy Building) in vigore in ciascun paese.

La Tassonomia non si limita al clima

Finora sono stati formalmente adottati solamente i criteri per i due obiettivi climatici. Un nuovo atto delegato sulle restanti 4 questioni ambientali dovrebbe essere adottato nel 2022, secondo il rapporto del TEG pubblicato nell’agosto 2021.

Per quanto riguarda la gestione immobiliare, questo rapporto preliminare raccomanda l’adozione di criteri relativi al solo obiettivo di protezione della biodiversità. Il testo delinea la definizione di diversi criteri come la quota di superfici esterne verdi e permeabili, l’installazione di infrastrutture per la biodiversità (nidi artificiali per pipistrelli e uccelli, habitat per insetti, ecc.) e il monitoraggio di un piano di gestione della biodiversità del sito.  

Per motivi di rilevanza, la Tassonomia sarà oggetto di revisione ogni tre anni per rispondere all’emergenza climatica e al continuo sviluppo tecnologico. 

Cosa ricordare 

In conclusione, la Tassonomia europea rappresenta una vera opportunità per gli attori immobiliari che desiderano attestare il loro impegno nella transizione ambientale. D’ora in poi, grazie a questo riferimento comune per le attività sostenibili, gli attori del mercato potranno monitorare e pubblicare degli indicatori standardizzati che permetteranno loro di confrontare le performance ESG e fissare degli obiettivi.  

Due date chiave da ricordare

– Da 1° gennaio 2022 con riferimento all’anno di rendicontazione 2021: prima pubblicazione del tasso di allineamento alla Tassonomia per i prodotti di cui agli articoli 8 e 9 del regolamento SFDR relativamente agli obiettivi di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico.

– Da 1° gennaio 2023 con riferimento all’anno di rendicontazione 2021: pubblicazione della percentuale di allineamento alla Tassonomia esteso agli altri 4 obiettivi ambientali, sempre per i prodotti di cui agli articoli 8 e 9 del regolamento SFDR. 

Attraverso la piattaforma Deepki Ready è possibile rendicontare in automatico gli indicatori obbligatori e opzionali PAI (Principal Adverse Impact) e aggregarli a livello di prodotto (fondo) e calcolare l’allineamento alla tassonomia del fondo. Attraverso la piattaforma Deepki è inoltre possibile produrre in automatico la reportistica obbligatoria conforme agli RTS (Regulatory Technical Standards), in particolare dichiarazione PAI e periodic reports.