Resilienza

DateGennaio 25, 2022

Cos’è la resilienza?

La resilienza è la capacità di pianificare, affrontare e riprendersi dalle sfide. Nel settore immobiliare e nello specifico nella sua relazione con il cambiamento climatico, essa consiste nella capacità di un asset ad adattarsi alla transizione in modo equo e sostenibile. Poiché il cambiamento climatico influenza i modelli meteorologici in tutto il mondo, le sfide ambientali e sociali stanno aumentando in termini di frequenza, portata e costo. Nonostante sia stato appurato che l’uso continuativo dei combustibili fossili contribuisca al riscaldamento globale e determini conseguenze ambientali, economiche e sociali significative, i tempi esatti e la gravità di questi effetti sono difficili da prevedere. Tuttavia, questi rischi rappresentano una minaccia imminente e dovrebbero interessare le aziende della maggior parte dei settori economici. Eppure queste sfide creano importanti opportunità per le organizzazioni impegnate nella resilienza ai cambiamenti climatici, nelle soluzioni adattive e nella definizione di percorsi verso la decarbonizzazione. 

Il rischio climatico rientra in tre categorie principali:

  • Rischi di Transizione: si verificano durante il passaggio verso un’economia a basse emissioni di carbonio, dove le organizzazioni possono incontrare significativi cambiamenti politici, legali, tecnologici e di mercato per mitigare il rischio e sostenere gli adattamenti richiesti. I proprietari di immobili o gli asset manager devono affrontare diversi livelli di rischio finanziario e reputazionale a seconda della natura e dell’urgenza di questi cambiamenti. 
  • Rischi Fisici: derivanti dal cambiamento climatico possono essere acuti (causati da eventi) o cronici (cambiamenti a lungo termine nei modelli climatici). Questi eventi possono avere un impatto finanziario sulle organizzazioni, compresi i danni diretti agli asset o quelli indiretti alle catene di approvvigionamento. Il valore finanziario di un edificio o di qualsiasi bene immobiliare può essere influenzato dalla disponibilità, dalla fornitura e dalla qualità idrica, dalla sicurezza alimentare e dai cambiamenti climatici acuti che influenzano il territorio, le operazioni, gli approvvigionamenti e la sicurezza. 
  • Rischi Sociali: possono unicamente derivare o venire intensificati da fattori di rischio climatici fisici o di transizione. I fattori di rischio sociale includono traumi e fattori di stress come l’ineguaglianza, l’interruzione del mercato del lavoro, la penuria di edifici, le vittime e i morti durante eventi estremi.

I regolamenti stanno recuperando terreno

Le minacce rappresentate dal cambiamento climatico per le imprese e per i mercati finanziari sono già realtà. Per proteggersi dal rischio e prepararsi ai cambiamenti futuri, gli investitori immobiliari devono capire meglio come identificare e valutare le tendenze, prepararsi per le interruzioni e l’evoluzione degli ambienti e sviluppare la resilienza nel tempo. 

Nel 2017, la “Task Force on Climate-related Financial Disclosures” (TCFD) ha pubblicato un report che conteneva le indicazioni per aiutare le aziende a divulgare informazioni finanziarie relative al clima. La relazione raccomanda alle aziende di comunicare governance, strategia, gestione del rischio, metriche e obiettivi rispetto ai rischi e alle opportunità legati al clima. 

La Tassonomia Europea, pubblicata nel 2020, include un documento tecnico sviluppato per chiarire alle aziende e alle società di investimento quanto le diverse attività sono “green” e guidare il finanziamento dove è più necessario. La tassonomia consentirà agli operatori di mercato di investire in opportunità realmente sostenibili e di evitare tentativi di greenwashing. I sei obiettivi delineati nella tassonomia sono: mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine, transizione verso un’economia circolare, prevenzione e riciclaggio dei rifiuti, prevenzione e controllo dell’inquinamento, protezione di ecosistemi sani.

Trend di mercato nel settore immobiliare e delle infrastrutture

Il riscaldamento globale, causato dalle emissioni di gas serra, rappresenta una grave minaccia per l’economia mondiale e avrà un impatto diretto sul settore immobiliare. Senza l’implementazione di una solida strategia di resilienza, gli investitori e i gestori immobiliari rimarranno esposti a un rischio climatico significativo e imprevedibile.

Il settore immobiliare ha assistito a un significativo aumento della domanda relativa al supporto, alla trasparenza e alla regolamentazione per le informazioni finanziarie relative al clima, nonché a un sostegno senza precedenti per le azioni volte a contrastare il cambiamento climatico.

Nell’ottobre 2021, il governo britannico ha annunciato che sarebbe diventato obbligatorio per le maggiori imprese del paese divulgare le loro informazioni finanziarie relative al clima, in linea con le raccomandazioni del TCFD, entro il 2022. Se inizialmente si trattava solo di  raccomandazioni, ora invece, fanno parte dei quadri normativi dell’Unione europea, Singapore, Canada, Giappone e Sud Africa. 

La tassonomia Europea, che costituisce la base del piano d’azione per la finanza sostenibile, supporterà nuove normative, richiedendo alle società d’investimento di rivelare quanto sono “green” le loro strategie con un framework comune a partire dal 2021. 

La disponibilità di informazioni complete sulla gestione del rischio per gli investitori e gli asset manager crea nuove possibilità per una pianificazione e attuazione efficaci in materia di resilienza. È essenziale, ora più che mai, che le imprese immobiliari non solo comprendano questi rischi, ma riconoscano e colgano anche le opportunità per creare un’economia globale più forte e resiliente.