Oltre gli edifici verdi: integrare gli aspetti sociali nelle pratiche ESG

Clementine Tanguy
Date11 Marzo 2024

Da tempo, numerose aziende perseguono attivamente obiettivi di sostenibilità per ridurre l’impronta di carbonio e migliorare il benessere degli inquilini degli edifici. Di conseguenza, le certificazioni di standard ampiamente riconosciuti come l’inglese BREEAM, l’americana LEED, e la Green Star, nata in Australia, oltre a programmi più specializzati come AirRated, stanno registrando un aumento della domanda.  Se è vero che queste certificazioni si sono tradizionalmente concentrate sugli aspetti ambientali, nel settore della bioedilizia si sta assistendo ad un notevole cambiamento. I riflettori si stanno ora  allargando per includere gli aspetti sociali nelle pratiche ESG. Viene così riconosciuto l’impatto che l’ambiente costruito può avere sul benessere e sulla vita dei suoi inquilini.

Comprendere la vita degli inquilini

Prima di approfondire le certificazioni e le etichette che identificano l’impatto sociale, è essenziale capire cosa comporta la vita degli inquilini nel settore immobiliare. Per inquilino, in termini immobiliari, si intende un individuo o un’entità che occupa o risiede in un immobile. L’inquilino può essere il proprietario dell’immobile, un inquilino che affitta lo spazio o qualsiasi altra persona che vive o utilizza i locali. Il termine viene utilizzato per descrivere chiunque utilizzi o possegga fisicamente l’immobile. Ciò indipendentemente dal fatto che ne sia proprietario o che lo utilizzi solo temporaneamente. È importante distinguere i termini “inquilino” e “proprietario”: il proprietario è il titolare legale della proprietà, mentre l’inquilino è colui che è fisicamente presente e utilizza lo spazio.

La “vita degli inquilini” si riferisce all’insieme dei fattori che influenzano la qualità della loro vita all’interno di un edificio. Ciò include le questioni legate alla salute e al comfort, la garanzia di sicurezza, il miglioramento dell’accessibilità e la comprensione delle dinamiche relazionali tra inquilini e locatore.

Il valore sociale a breve e lungo termine che l’ambiente costruito apporta agli inquilini è un concetto tutt’altro che nuovo, ma che molte aziende faticano ad affrontare pienamente. Mentre le aziende puntano a raggiungere gli obiettivi ESG, le attività di valore sociale possono sembrare più lontane dal core business di un’organizzazione e, quindi, meno prioritarie. In questo blog esploreremo come le aziende possono tradurre le ambizioni sociali in strategie attuabili mediante l’uso di certificazioni ed etichette.

Certificazioni a impatto sociale

La definizione di edificio verde implica l’approfondimento di strutture etichettate e certificate. Sebbene le certificazioni come LEED siano state fondamentali nel promuovere pratiche sostenibili, il loro ruolo si sta evolvendo oltre l’efficienza energetica.

Da diversi anni i sostenitori degli edifici verdi affermano che gli edifici efficienti e verdi non solo hanno bollette energetiche più basse, ma il loro design e le loro caratteristiche migliorano l’esperienza degli inquilini e la produttività dei lavoratori. E di conseguenza, questi attributi verdi dovrebbero aumentare il valore di un edificio sul mercato immobiliare.

Etichette e framework che considerano la vita degli inquilini

In tutta Europa, vari framework ed etichette sono fondamentali per promuovere pratiche immobiliari sostenibili e socialmente responsabili. Certificazioni come BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method), HQE (Haute Qualité Environnementale) e DGNB (Deutsche Gesellschaft für Nachhaltiges Bauen) mettono in risalto gli aspetti ambientali e sociali, assicurando che gli edifici siano progettati e gestiti tenendo conto del benessere degli inquilini. Il panorama globale delle certificazioni per la bioedilizia comprende strutture diverse come Well, Osmoz, HQE e Label LA Accessibilité, ognuna con un’attenzione particolare alla salute, all’efficienza energetica e all’inclusività. Questi framework e certificazioni, insieme a standard consolidati come LEED e BREEAM, stanno dando vita a un ecosistema completo che riconosce il più ampio impatto sociale degli edifici.

Etichette per la salute degli inquilini, l’accessibilità e la sicurezza

BREEAM

Creato nel Regno Unito, il BREEAM è un sistema completo che valuta la sostenibilità degli edifici in varie categorie, tra cui energia, uso del suolo ed ecologia. Il BREEAM è famoso per la sua valutazione olistica, che considera l’intero ciclo di vita di un edificio. Sottolinea l’integrazione di pratiche sostenibili nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione.

Certificación Bac

La certificazione Bac (Bâtiment accessible certifié) si focalizza sull’accessibilità per tutte le persone con disabilità su 82 criteri. Solo per le strutture che ricevono l’etichetta pubblica (ERP) francese.

HQE

Di origine francese, l’HQE definisce un quadro di riferimento per l’edilizia sostenibile, enfatizzando le prestazioni in aree quali l’energia, l’acqua e la gestione dei rifiuti.

LA accessibilité

Questa etichetta francese si basa su 6 criteri per garantire a tutti gli utenti: facilità di accesso, facilità d’uso, sicurezza e protezione, comfort acustico, comfort visivo, considerazione a lungo termine delle esigenze degli utenti.

Osmoz

Si tratta di un marchio francese che si concentra sulle prestazioni ambientali e sull’efficienza energetica nella costruzione e nella ristrutturazione degli edifici. Osmoz si allinea all’impegno del Paese per lo sviluppo sostenibile, sottolineando l’efficienza delle risorse e la riduzione dell’impatto ambientale.

WELL

La certificazione Well è incentrata sulla salute e sul benessere degli inquilini. Valuta fattori come l’aria, l’acqua, il cibo, la luce, la forma fisica e il comfort per creare ambienti che migliorino la salute delle persone. La certificazione Well testimonia l’impegno di un edificio nel dare priorità alla progettazione incentrata sulla persona, contribuendo ad aumentare la produttività, la soddisfazione e il benessere generale degli inquilini.

Framework di rendicontazione

  • Guida all’implementazione del framework di riferimento per la salute e il benessere

Si tratta di sei principi declinati in 20 azioni con una lista di controllo associata ad ogni fase della costruzione degli edifici.

Framework globale ESG con 2 criteri relativi alla salute e alla sicurezza.

Il Global Real Estate Sustainability Benchmark è un framework ESG globale con 5 criteri relativi a salute e comfort e 7 criteri relativi alle relazioni con gli inquilini.

Queste etichette, certificazioni e framework formano un ecosistema eterogeneo, ognuno dei quali apporta una prospettiva unica. Mentre LEED e BREEAM dominano il palcoscenico globale, Well, Osmoz, HQE e Label LA Accessibilité mettono in risalto le attenzioni specifiche per la salute, l’efficienza energetica e l’inclusività.

Se da un lato LEED e altre etichette sono riconosciute per il loro contributo alla sostenibilità ambientale, dall’altro stanno diventando sempre più catalizzatori di cambiamenti sociali all’interno del settore immobiliare. Queste certificazioni indicano che un immobile non solo soddisfa elevati standard ambientali, ma dà anche priorità alla salute, al benessere e all’inclusione dei suoi inquilini.

Misurare la S e la vita degli inquilini

Nell’aprile 2023, JLL ha pubblicato un rapporto intitolato “Responsible Real Estate: Delivering Environmental and Social Impact through the Built Environment”. Il rapporto si basa su un’indagine globale condotta tra giugno e settembre 2022 su 804 dirigenti aziendali in 12 mercati chiave di tutto il mondo. Il campione è rappresentativo di tre regioni, settori industriali e dimensioni aziendali. Tra le barriere identificate per la promozione del valore sociale, una delle sfide principali è “l’assenza di dati coerenti e validati e/o di reportistica standardizzata“.

In effetti, con la crescente diffusione di fondi incentrati sulla performance, l’accesso continuo a dati validi è di vitale importanza. Esplorare le questioni sociali rappresenta una sfida significativa per gli investitori che danno priorità ai fattori ESG. Nonostante questa complessità, i rischi e le opportunità associati alle questioni sociali si stanno espandendo, spingendo gli investitori a trovare modi efficaci per affrontare e gestire queste sfide.

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Affrontare gli obiettivi ambientali e sociali insieme

La traiettoria del settore della bioedilizia sta superando i confini tradizionali. L’integrazione degli aspetti sociali nelle pratiche ESG rappresenta un cambiamento di paradigma, in cui l’attenzione va oltre l’efficienza energetica per includere il benessere olistico degli inquilini. L’ambiente costruito ha il potenziale per produrre un impatto positivo affrontando gli obiettivi ambientali e sociali congiuntamente. Le aziende devono ora colmare il divario tra ambizioni e azioni.

Questo tema riveste un’importanza fondamentale per Deepki che testa attivamente gli indicatori ESG dei clienti per approfondire le tematiche sociali dei loro asset, allineandoli ai benchmark interni o alle aspettative del mercato. Inoltre, Deepki si impegna in un processo collaborativo per co-costruire indicatori ESG che incorporino la qualità della vita e le esperienze degli inquilini.

Un impatto economico tangibile

Nel contesto attuale, dato l’enorme calo delle transazioni immobiliari, il miglioramento degli aspetti ambientali e sociali degli asset può essere una grande leva per aumentarne il valore.

Recenti studi dimostrano che gli immobili commerciali con certificazioni verdi ottengono canoni di affitto più elevati. Le statistiche mostrano che più alta è la certificazione verde, più alto è l’affitto degli immobili commerciali. Secondo CBRE, l’inclusione della certificazione di sostenibilità degli edifici emerge come un fattore di spicco con il potenziale di influenzare positivamente le transazioni immobiliari. Ciò avviene in particolare in Europa e nella regione Asia-Pacifico, dove i mandati normativi richiedono tali certificazioni. Negli Stati Uniti, le certificazioni verdi contribuiscono ad aumentare i canoni di locazione degli uffici. Pur considerando fattori come l’età, le dimensioni, la ristrutturazione e l’ubicazione, gli edifici certificati LEED in genere ottengono un incremento dei canoni di locazione del 3,7% rispetto alle loro controparti non certificate LEED. In Europa, il premio è ancora più consistente, pari al 5,5%, per gli edifici per uffici dotati di certificazioni di sostenibilità.

In definitiva, l’impatto degli edifici verdi va oltre l’efficienza energetica, influenzando il benessere degli inquilini e contribuendo all’aumento dei valori di locazione e dei tassi di occupazione nel mercato immobiliare. Per mantenere la competitività e soddisfare le mutevoli priorità degli inquilini, gli investitori devono puntare su edifici sicuri, sani e sostenibili.

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