Le sfide della riduzione delle emissioni di carbonio in Europa e del CRREM

Bastien Halary
Date31 Ottobre 2022

Di fronte all’emergenza climatica, l’Unione Europea si è posta la sfida di decarbonizzare il settore immobiliare entro il 2050. Gli Stati membri devono ridurre in modo significativo le emissioni di carbonio e in caso contrario rischiare la svalutazione dei propri asset. Per questo sono stati sviluppati strumenti come il CRREM (Carbon Risk Real Estate Monitor) per guidarci verso una traiettoria compatibile con gli obiettivi europei. In concreto, quali sono le sfide che il settore immobiliare europeo deve affrontare in termini di decarbonizzazione ed efficienza energetica? Quali sono i mezzi per affrontare questi problemi? E cos’è il CRREM? In questo articolo vi aiuteremo a capirne di più!

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Il Real Estate in  Europa: un settore in prima linea nella lotta al cambiamento climatico e la decarbonizzazione

Il riscaldamento globale sta creando rischi significativi all’ambiente, alla  salute e all’economia. Questi rischi hanno un impatto su tutti i settori economici, compreso il settore immobiliare.

In effetti, il settore immobiliare è uno dei principali inquinatori globali con una quota pari a :

  • 40% del consumo energetico europeo
  • 36% delle emissioni di CO2 in Europa, sia per la costruzione di edifici che per il loro utilizzo;
  • Solo l’1% del patrimonio edilizio europeo viene riqualificato ogni anno, mentre la ristrutturazione è una leva importante per l’efficienza energetica

Gli edifici presentano quindi un rischio significativo di emissioni di CO2 e di perdita di valore. È quindi necessario riqualificare e modernizzare il patrimonio edilizio per renderlo più resiliente alle sfide ambientali, sanitarie ed economiche.

Consapevole della situazione, l’Europa sta lavorando a una tassonomia verde che entrerà presto in vigore. In ogni Paese stanno emergendo normative specifiche per incoraggiare la decarbonizzazione degli immobili, come il Décret Tertiaire in Francia, il Dutch Building Decree nei Paesi Bassi o la legge sullo smantellamento delle caldaie in Germania.

L’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha pubblicato nel 2018 un rapporto che analizza le possibili conseguenze dello scenario di riscaldamento globale da +1,5°C a +2°C. Le conseguenze sono allarmanti: un aumento delle onde di calore, l’innalzamento del livello dei mari o lo scongelamento del permafrost che porta all’emissione di nuove quantità di gas serra…

Per limitare il rischio climatico, le aziende e i responsabili politici dovranno adottare misure di mitigazione e adattamento per allinearsi a una traiettoria di 1,5°C. Per raggiungere questo obiettivo, sarà necessario ridurre le emissioni di CO2 del  45% entro il 2030. Nel 2050, l’obiettivo finale sarà quello di raggiungere la neutralità del carbonica.

Decarbonizzare il settore immobiliare significa integrare i criteri ESG per evitare la perdita di valore degli asset, rendendoli così più sostenibili e resilienti. È essenziale che tutti gli stakeholder siano coinvolti, per sincronizzare le azioni e guadagnare in efficienza.

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Strumenti per la valutazione delle performance ambientali degli asset

In questo contesto molti attori privati stanno creando strumenti per valutare le performance ambientali degli asset, come il GRESB e il CRREM.

Il CRREM è uno strumento che definisce i percorsi di decarbonizzazione per il 2050. Sulla base del rapporto dell’IPCC e delle ambizioni climatiche dell’Europa, si punta a uno scenario di contenimento del riscaldamento globale a 1,5 o addirittura 2°C al massimo per ogni Paese e settore di attività.

In concreto, il CRREM è un software open-source offerto gratuitamente alle società immobiliari commerciali dell’UE e accessibile anche ad altri Paesi. Grazie al suo questionario è possibile valutare le vostre emissioni di gas serra in qualsiasi momento e di proiettarsi nel futuro grazie alla simulazione di una traiettoria di carbonio per ciascuno dei vostri asset. In questo modo è possibile stimare l’evoluzione del valore extra-finanziario del proprio patrimonio nel futuro, ad esempio entro il 2050.

Per il settore immobiliare, il CRREM rappresenta un’opportunità concreta per sviluppare la propria strategia ESG a lungo termine. Li incoraggia a investire nell’efficienza energetica in modo che i loro edifici soddisfino gli standard futuri e le aspettative dei vari stakeholder, compresi gli investitori.