Nel 2015, il Financial Stability Board (FSB) ha creato la Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD) per fornire informazioni uniformi sui rischi finanziari legati al clima che le aziende, le banche e gli investitori possono utilizzare per comunicare con gli stakeholder.
Nel 2017, il TCFD ha pubblicato il report finale sulle raccomandazioni in materia di informativa finanziaria relativa al clima, concepito per aiutare le aziende a fornire informazioni migliori per supportare un’allocazione informata dei capitali.
Che cos’è la Task Force on Climate-Related Financial Disclosures?
Le raccomandazioni della TCFD guidano tutti gli attori del mercato nella divulgazione di informazioni sulle ramificazioni finanziarie dei rischi legati al clima e delle opportunità emergenti, in modo che possano essere incluse nelle scelte di business e di investimento.
Più di 1.600 aziende e organizzazioni in quasi 80 Paesi e sei continenti sostengono o hanno già implementato la TCFD. Il valore di mercato complessivo di queste si avvicina a 16.000 miliardi di dollari. Più recentemente, gli investitori hanno iniziato a utilizzare la TCFD per valutare il successo delle proprie partecipazioni.
Quali sono le raccomandazioni?
I firmatari del TCFD si impegnano a divulgare la loro attività in quattro aree chiave, tra cui:
- Governance – come le aziende gestiscono i rischi e le opportunità associate ai cambiamenti climatici.
- Strategia – esaminare le conseguenze effettive e potenziali dei cambiamenti climatici sul business, sulla strategia e sulla pianificazione finanziaria, quando queste informazioni sono rilevanti.
- Gestione del rischio – è il processo con cui un’organizzazione identifica, valuta e gestisce i rischi legati al clima.
- Parametri e obiettivi – sono utilizzati per valutare e gestire i rischi e le opportunità legati al clima, laddove queste informazioni sono rilevanti.
Le quattro raccomandazioni sono interconnesse e supportate da 11 informazioni richieste. Queste ultime completano il quadro di riferimento con informazioni che dovrebbero aiutare gli investitori e gli altri stakeholder a capire come le organizzazioni dichiaranti pensano e valutano i rischi e le opportunità legati al clima. Seguendo queste raccomandazioni, le organizzazioni possono migliorare la loro trasparenza sui rischi legati al cambiamento climatico, aiutare gli investitori a prendere decisioni informate e contribuire a una transizione più sostenibile verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
Chi è influenzato dalla TCFD?
Da diversi anni ormai, le Nazioni Unite e un numero crescente di importanti istituzioni e governi (in particolare in Europa) chiedono l’obbligo di rendicontazione climatica per le aziende. In questo contesto, le raccomandazioni della TCFD sono sempre più integrate nell’ecosistema normativo della Responsabilità sociale d’impresa (RSI) a livello mondiale. Ad esempio, nel 2018 l’Unione Europea ha adottato un Piano d’azione per la finanza sostenibile che incoraggia le aziende ad adottare le raccomandazioni del TCFD. Anche parte dei requisiti di rendicontazione previsti dalle normative CSRD e SFDR sono allineati alla TCFD. Al di fuori dell’Europa, anche il Giappone ha annunciato nel 2020 che richiederà alle società quotate in borsa di divulgare informazioni sulla loro esposizione ai rischi climatici in linea con le raccomandazioni.
TCFD: obbligatoria o no?
Le raccomandazioni della TCFD sono di natura volontaria e si applicano alle organizzazioni di tutti i settori e di tutte le giurisdizioni. Tuttavia, man mano che sempre più governi introducono leggi allineate alla TCFD, cresce il numero di aziende che sono obbligate per legge a conformarsi.
Oggi, più di otto Paesi sono già in procinto di imporre la divulgazione conforme alla TCFD, che è stata approvata da oltre 100 governi in tutto il mondo:
- I Paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti) hanno reso obbligatoria la rendicontazione conforme alla TCFD.
- Il Regno Unito è il primo Paese del G20 a rendere obbligatoria per legge la divulgazione della TCFD. La TCFD interessa le maggiori società quotate del Regno Unito, le banche, le assicurazioni e le aziende private con più di 500 dipendenti e un fatturato di 500 milioni di sterline.
Il framework TCFD non si sta affermando solo in Europa. I Paesi di tutto il mondo stanno studiando come integrare le raccomandazioni nelle proprie politiche e normative ESG. La Nuova Zelanda è stato il primo Paese a rendere obbligatoria l’informativa sul clima conforme alla TCFD nel 2021.
Una cosa è chiara: il framework TCFD sta rapidamente passando da un approccio su base volontaria a una risposta politica normativa ai rischi climatici per molti altri Paesi.
Tuttavia, le raccomandazioni della TCFD sono regolarmente ritenute insufficienti per ottenere un reporting sul clima utile per la transizione ecologica. In effetti, la TCFD basa le sue raccomandazioni su una semplice analisi di materialità. Questa si basa sulle aziende che riportano solo gli impatti economici e finanziari e le opportunità legate alla crisi climatica senza analizzare le conseguenze dell’attività economica sul clima.